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AMBIENTE NATURALE

 26 - Panorama di Polizzi con la maretta

 

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Stralcio da una carta del Parco delle Madonie realizzata da fapgrafica - Palermo

 

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24 - Lino di montagna

28 - Anfiteatro della Quacella

21 - Abies Nebrodensis

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22 - Cardoncello siciliano 

27 - Ofride fior d'api (Orchidea)

25 - Piante endemiche

 

Polizzi sorge su un monte alto m. 917 in una suggestiva posizione panoramica. Circondato dai contrafforti delle Madonie, domina le due ampie valli dell'Imera: una a nord, ricca d'acqua e verdeggiante di noccioleti, uliveti ed alberi da frutta; l'altra a sud, più arida, destinata alla coltivazione di cereali e al pascolo.

Splendido il panorama che si gode da Piazza Trinità; nelle limpide giornate di sole è un susseguirsi, oltre la pittoresca vallata, di monti che lasciano intravedere il mare. Emozionanti i tramonti e lo spettacolo della "maretta", quando le nubi, restando a bassa quota, coprono le colline e lasciano emergere solo le vette dei monti, come isole su un immenso mare.

Gran parte del territorio di Polizzi ricade nel Parco delle Madonie, istituito nel 1989. Dal punto di vista naturalistico la zona più interessante è quella che va dal Vallone Madonna degli Angeli all'Anfiteatro della Quacella. Nell'area del Vallone Madonna degli Angeli vivono, distribuiti in modo irregolare, 27 esemplari di Abies Nebrodensis, un abete a cupola, invece che a cuspide, una vera e propria rarità, definito dai botanici un "fossile vivente", scomparso nel resto d'Italia dall'epoca dei ghiacciai. (In questi ultimi anni nel vivaio di Piano Noce l'abete ha ripreso a produrre semi fertili).

I boschi sono costituiti da faggi, lecci e abeti ed hanno la massima estensione nella zona tra Piano Battaglia, Pizzo Carbonara,  Piano Zucchi e Monte dei Cervi.

Interessanti le rupi e i ghiaioni dell'Anfiteatro della Quacella, di composizione calcarea-dolomitica, che a seconda della luce del giorno e delle stagioni, muta aspetto e colore, passando dal grigio al rosato. Questa è una zona di grande interesse naturalistico per la presenza di numerosi e rari endemismi, piantine dai fiori vistosi e dai colori vivaci: il giaggiolo siciliano, il lino punteggiato, la campanula graminifolia, l'astragalo dei Nebrodi ed alcune tra le più belle orchidee del Mediterraneo.
Il migliore periodo per una visita è aprile-maggio.
Il territorio ospita anche una notevole varietà di funghi, tra cui: i Funghi di Ferla, che si raccolgono in autunno fino ai 700-800 metri, il pregiato e raro Basilisco, che si trova a maggio-giugno, e un porcino, il Boletus aestivalis, apprezzato per il suo profumo che conserva anche dopo l'essiccamento.

 La fauna un tempo ricca, come testimoniano anche i riferimenti topografici (Pizzo Daino, Monte Cervi, Pizzo dell'Aquila) oggi non annovera più il cinghiale, il daino, il cervo, il lupo. Sono ancora presenti, però, la volpe, la donnola, il coniglio selvatico, l'istrice, la lepre, la martora, il gheppio, la poiana, la civetta, il barbagianni, l'aquila reale e l'aquila del Bonelli. Tra gli insetti, alcuni endemici, una farfalla che è esclusiva di alcune zone delle Madonie: la Parnassio Apollo di Sicilia.

Singolare dal punto di vista paesaggistico è il Manico della Padella, una piccola valle cataclinale a forma di padella, incisa sul versante nord-orientale di Monte Cervi.

Meritevole di un'escursione è la Flomaria dei Mulini, nella vallata dei noccioleti. All'incrocio del Vallone Santa Croce col torrente Rio Secco si snodano 13 mulini ad acqua risalenti al XII, XIV, XV secolo, come attestano gli atti notarili. Alcuni ormai sono allo stato di ruderi, altri sono stati manomessi e si riconoscono soprattutto per le botti, qualche altro, ristrutturato, è diventato centro agrituristico. Il mulino posto più in alto è Nuavu di Susu, da questa posizione è possibile scorgere, tra i noccioleti e la roverella, che ricoprono il pendìo,  i mulini posti in basso: Nuavu di Jusu, Supranu, Turre, Granni, Du Spitale, S. Giuseppe, Da Via, Pitta, Purcarìa, Sciumazzu, Canzirìa, Sciumi Granni le cui denominazioni derivano dalla posizione occupata, dalla proprietà o dalla forma. A guardia della Flomaria sorge a valle la Torre di Donna Lavia, probabilmente del XV secolo, rimaneggiata più volte, oggi è un centro agrituristico e conserva una deliziosa fontana con mascherone. L'attività molitoria, favorita dall'abbondanza delle sorgenti, è stata per lunghi secoli il perno dell'economia locale ed ha influito sulla crescita culturale e sociale di questo importante centro demaniale. 

A circa 16 km. da Polizzi si raggiunge la località di Piano Battaglia, a m. 1.600 sul livello del mare, una delle due stazioni sciistiche siciliane. Ha impianti di risalita, tre piste di discesa, un bar-ristorante, un ostello ed un rifugio.

Itinerari turistici suggeriti dal presidente della sezione locale del C.A.I. sig. Vincenzo Elio Picciuca.

Sentiero n° 1 : Quacella - Vallone Madonna degli Angeli

Lunghezza: Km. 5 (andata e ritorno)
Ore di cammino: 2.30
Dislivello: m. 300 circa (da 1250 a 1500-1600)
Difficoltà: T (turistica)
Segnaletica: Ente Parco delle Madonie, sentiero n° 16

Descrizione: Raggiunto l'imbocco del sentiero sulla S.P. 119 (Polizzi - Portella Colla), si sale costeggiando l'anfiteatro di Quacella, sito di grande interesse per i botanici, data la varietà di piante endemiche che ospita. Si lascia la carrareccia dopo circa km. 1.5 per imboccare il sentiero a destra (in prossimità di un torrente) che ci porta dentro il "Vallone Madonna degli Angeli", dove crescono protetti gli Abies Nebrodensis, specie endemica per eccellenza della zona. Percorrendo questo secondo tratto del sentiero, dopo circa km. 1, si incontrano i primi esemplari; gli altri, poco più di 20 piante, sono qui e là dislocati nella cosiddetta "manca dei pini".

Sentiero n° 2: Portella Colla - Piano Cervi

Lunghezza: Km. 6 (andata e ritorno)
Ore di cammino: 2 circa
Dislivello: m. 90 circa (da 1420 a 1510 circa)
Difficoltà: T (turistica)
Segnaletica: Ente Parco delle Madonie, sentiero n° 11

Descrizione: E' un tratto del "Sentiero Italia". Il punto di partenza è all'incrocio tra la S.P. 119 di Portella Colla e la S. P. 54 di Piano Battaglia. Il sentiero, che costeggia Cozzo Piombino, dopo circa km. 2 ci porta a una splendida valle, circondata su tutti i lati dalla faggeta, che in primavera ospita anche un laghetto (nelle stagioni più asciutte si prosciuga completamente). Volendo allungare il percorso, si può proseguire sulla stessa carrareccia e raggiungere nell'ordine il rifugio del C.A.S., Valle Giumenta e Vallone Nipitalva.

Sentiero n° 3: Contrada Noce - La Padella

Lunghezza: km. 6 (andata e ritorno)
Ore di cammino: 4 circa
Dislivello: m. 400 (da 1080 a 1480)
Difficoltà: E (escursionistica)
Segnaletica: Ente Parco delle Madonie, sentiero n° 23

Descrizione: Lasciata la S.P. 119 Polizzi - Portella Colla, ci si avvia per la carrareccia che raggiunge il vivaio forestale di Piano Noce  dopo circa m. 400. Proseguendo per il sentiero si inizia la salita, prima dolce, poi più ripida; alle pendici di "Timpa di Miennula" il sentiero si trasforma in mulattiera, sino a raggiungere un bel pianoro in contrada Roccasella e si ferma a quota 1480 m. presso un fontanile in località Cozzo Vituro.

 

SITI CORRELATI:

Ambienti naturali e antropici della Sicilia

Museo Ambientalistico Madonita 

 

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